Un’ostrica di parole – di Andrea Torquato Giovanoli

Beato me che l’ho già letto, dico io. “Tutta invidia”, direte voi, che prima di assaggiare quest’ostrica avete ancora qualche giorno per gustarvi l’attesa. Mentre voi ora ne sentite soltanto l’aroma, a me è rimasto il sapore in bocca, e siccome non voglio rovinarvi la sorpresa non vi darò nemmeno uno spoiler. Se non questo (che poi giustifica l’immagine gastronomica): sappiate che dopo aver consumato il contenuto del guscio, ci troverete dentro anche la perla. Fuor di metafora, comunque, quello che fa il titolo a questo libro è pubblicità ingannevole.
Perché la mamma in questione è tutt’altro che qualunque, ma forse la scelta è voluta, forse c’è della sottile ironia che fin dalla prima di copertina ti aggancia con un ammiccamento per poi prenderti a ceffoni nel testo.
Giàcché in questa sorta di diario è una moglie-e-madre che si racconta, attraverso le circostanze del suo quotidiano, coinvolgendoti nella sua ricerca di un filo conduttore (che attraversa la sua vita come quella di chiunque altro), che le conceda l’occasione di un Incontro.

La percezione che in ogni avvenimento, anche se apparentemente banale, ci sia un Senso da non dare per scontato, poiché è proprio quel significato che ti rende il bello ed il buono della vita, anche in contingenze avvolte dalla fatica e dal mistero. E così lo leggi in preda ad una gradevole tensione, questo libro: combattuto tra la smania di divorarne le pagine senza interromperti e la necessità di riprendere fiato, di posarlo giusto il tempo di assimilarne i contenuti, farne decantare la forza esplosiva.
Poiché la scrittura di Paola ha quello stile simpatico e trascinante, che ti conquista per quella sua ironia a volte surreale, e sorridendo ti prende per mano e ti accompagna sul sentiero del suo vissuto e ti scopre scenari di bellezza e tormento, ma senza mai perdere il pudore.

Così ti trovi avvinto dagli stralci di questa sua vita comune eppure tutt’altro che qualunque, scorrendo con avidità un testo che sa aprirti al sorriso, ma sa anche graffiarti gli occhi, il tutto, però, sempre nella Verità.
E alla fine capisci il sottinteso di quel titolo sornione: perché la mamma che (si) riflette in queste pagine è una persona che vive l’ordinario in maniera straordinaria, ma che soprattutto, nella sua fede vissuta con le viscere e con la testa, intuisce che c’è un’Ordine buono nascosto nello straordinarietà della sua vita. Ed in questo, finalmente, riposa.

 

(testo di Andrea Torquato Giovanoli uscito nel blog costanzamiriano.com)

 

“Osservazioni di una mamma qualunque” di Paola Belletti, il primo libro della nuova collana UOMOVIVO, è disponibile in formato cartaceo e digitale presso la libreria online di Berica Editrice.

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