Ho la fede a meno di zero (e siamo un esercito)

di Giuseppe Signorin

Un po’ per non essere ridicoli, un po’ per non essere superstiziosi, abbiamo perso la fede. Io per primo. Credo di credere, ma non credo affatto. Me l’ha rivelato un sacerdote al telefono: “tu non credi a Gesù”. C’ho pensato alcuni istanti e c’aveva azzeccato. Io non credo a Gesù.

Mi hanno colpito un paio di cose, ultimamente:

  • Una cit di Carlo Acutis: “Quello che manca ai nostri giorni è la soprannaturalità”. Fresco di “beatitudine” da parte della Chiesa, il piccolo genio dell’informatica che impazziva per l’Eucarestia ha lasciato questo messaggio a mio parere chirurgico: “manca la soprannaturalità”. Per esempio io sì, magari credo che Dio esista, ma sicuramente non credo che Dio agisca in maniera soprannaturale. Non ci credo fino in fondo. Non ci credo in maniera semplice, immediata. Mille ragionamenti contorti contorcono la mia fede. A partire dai sacramenti: credo che quel pane è Dio? Che in confessionale Dio perdona i peccati? Che pecco e quindi muoio dentro e mi allontano dall’amore di Dio? Credo che Dio può compiere i miracoli, così sovrabbondanti nei Vangeli?
  • Questione non da poco che ci porta alla seconda cosa che mi ha colpito: la lettura del Vangelo di Giovanni (per i sinottici il discorso è analogo). Mi sono messo lì a leggerlo e c’era un miracolo dietro l’altro, un segno dietro l’altro. Tutto sembrava ruotare attorno a una domanda: Gesù è Dio o non è Dio? E a favore della tesi di essere Dio, Gesù continuava a compiere miracoli e lasciare segni e pronunciare parole pregne di quella soprannaturalità che secondo Carlo Acutis ai nostri giorni manca. Pensando a me e ai cattolici in generale e vedendo il Cristo che emergeva pagina dopo pagina dal Vangelo di Giovanni, ho percepito un abisso e mi sono domandato se ci siano ancora punti in comune.

Sì, estremizzo, ma mi sento come gli abitanti di Nazaret, in mezzo ai quali Gesù era bloccato perché non gli credevano. Non avevano fede in lui. Perché se Cristo è vivo, allora Cristo agisce. Ma Cristo può agire tramite la nostra fede, è lui stesso a insegnarcelo. Quindi a frenarlo, quasi a paralizzarlo, siamo noi. Ripeto: io per primo.

Ho la sensazione che vogliamo così tanto fare il “bene” con le nostre forze da impedire a Dio di mettere in campo le sue. Concentrandoci troppo su di noi, perdiamo di vista Dio.

Dov’è la fede convinta di averle già ottenute, le cose che chiede? È un’indicazione del Vangelo, non m’invento nulla. Quella fede è rarissima. Dire “sia fatta la tua volontà”, per me, in automatico, ormai sottintende che quello che chiedo non verrà esaudito. In pratica prego con la sicurezza che la volontà di Dio sia un’altra. Ma che ne so io qual è la volontà di Dio?

I Vangeli sono zeppi di segni, miracoli, liberazioni, ma noi ce ne vergogniamo o li interpretiamo come leggende, simboli, o ci ostiniamo a non volerne avere bisogno. Viviamo come se padre Pio fosse vissuto mille anni fa, come se Fatima e Lourdes fossero eventi medievali, come se a Medjugorje o in alcune realtà ecclesiali vive, con sacerdoti santi, non accadesse mai nulla. E invece qualcosa accade. Quello che accadeva quando Gesù era sulla terra. Ma come mai solo lì? Perché abbiamo perso la fede. Perché per falsa umiltà – che è superbia – non lasciamo agire Dio. Non chiediamo, non preghiamo, non ringraziamo, non lodiamo e se lo facciamo è più che altro ginnastica mentale o facciale.

Dove sono i segni che accompagnano chi annuncia il Vangelo? Ha mentito, Gesù? Ci inganna o è Dio? Questo non vuol dire esigere che ogni preghiera all’istante venga esaudita. Ma siamo all’estremo opposto. Non parlo di amore, di carità, parlo proprio di fede. Sul piano della fede – che è quello iniziale: Abramo, per fede, cos’è arrivato a fare? – siamo meno di zero. Almeno qui in Occidente, nella tomba della fede, Occidente che invece ne è stato la culla, strabordante di santi folli e ridicoli che hanno permesso a Dio di agire in maniera inimmaginabile.

8 Comments

  1. Grazie per questa riflessione. È una domanda che mi faccio spesso anche io: ma tutta questa storia della fede non è che è semplicemente una mia adesione intellettuale al cristianesimo? Mi sembra spesso che più che credere in Dio, “credo” negli insegnamenti della Chiesa sulla morale o sulle argomentazioni filosofiche sull’esistenza di Dio, ma che non credo in una persona in carne e ossa, che vive oggi, proprio come ci insegna la Pasqua appena vissuta. Ho letto il libro sulla Passione e Resurrezione di Gesù di Benedetto XVI durante la quaresima e una delle riflessioni più importanti che fa il Papa emerito è che Gesù ha salvato tutto il nostro corpo con il Suo corpo: non sarebbe bastato un insegnamento intellettuale o morale per salvarci. E questo ha approfondito ancora la mia riflessione: credo che il mio corpo è salvato, credo di essere NEL corpo di Cristo? La verità è che no, sono intrappolato da un’adesione intellettuale al cristianesimo, ma che non credo veramente in Cristo, nel Suo operare tramite segni concreti, visibili, corporei. Grazie ancora allora per questa riflessione, che un po’ è amara, ma che dall’altra parte fa sentire meno soli…

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  2. Troppo vero…e mi permetto di aggiungere che in quanto testimoni abbiamo bisogno di una nuova unzione x essere credibili come lo furono San Giovanni Battista e San Paolo…ognuno nella propria condizione di vita, single, separato fedele, sposato, monaco…
    La Pasqua è appena cominciata, da qui a Pentecoste abbiamo 48 giorni x chiedere insistentemente lo Spirito Santo …”riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore”!

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  3. Concordo pienamente. Penso che tutto ciò che è materiale ha preso il posto della Fede. I progetti, i sogni e le aspirazioni non hanno quella leggerezza di poter volare fino al cielo, si fermano non più in là del soffitto dei nostri possedimenti in termini di persone, di cose, di riconoscimenti, di targhe…. Di…. Di…. Di….

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  4. Credo che la gente non ha fede o la sta perdendo, perché come un giardino, la Fede necessita di essere ‘innaffiata’ ogni giorno. Mi è sufficente smettere di pregare (che principalmente non è dire le preghiere del mattino o la sera a pappagallo), ma un vero e proprio dialogo con Dio, che inizia con le preghiere vocali per iniziare il dialogo, ma poi continua nel corso della giornata, con parlare interiormente a Dio. La mancanza di Fede nasce dal fatto, che non vedendo con gli occhi che Dio Abita in noi, ed è costantemente vicino a noi, ci fa smarrire, perché siamo distratti da mille cose, e dai nostri pensieri stessi.
    Gesu’ ha parlato poi costantemente all umanità, tramite mille e mille discorsi, non si é fermato un solo attimo di far sentire La Sua voce, proprio per farci sempre compagnia, perché Lui non ha parlato solo nel Vangelo, ma continua ancora fino ai giorni di oggi, basterebbe che le persone che hanno perso la fiducia o la consapevolezza della Sua Presenza, leggessero quanto Lui ha detto per noi (perché se ha fatto scrivere chilometri di testo ai Suoi devoti è, come Lui stesso ha detto, per noi tutti). Basterebbe leggere cosa Lui ha da dirci tramite gli scritti di Santa Faustina Kowalska, Santa Caterina da Siena (nel Dialogo della Divina Provvidenza – testo utilissimo per conoscere meglio quello che Dio vuole farci conoscere che non sappiamo ancora), Gesu’ ha parlato anche tramite Suor Consolata di Betrone, Gabrielle Bossis, Suor Maria Natalia Magdolna, Luisa Piccarreta, Suor Josefa Menendez, e tantissime altre beate e beati, santi e testimonianze. Non si é mai fermato. Abbiamo tutto cio’ che ci occorre per capire il Suo Cuore e per stargli vicino, non come cosa astratta e lontana ma come vicinissima, piu’ vicina di quel che a volte pensiamo o dimentichiamo cosi’ sovente. E oggi piu’ che mai, che siamo nella fase della Fine dei Tempi, è necessario unirsi a Lui, e tramite la Sua Mamma celeste, che ci aiuta a fare I passi giusti per arrivare meglio a Lui, anzi fondamentale, pregare Maria che ci conduca a Gesu ‘, e davanti A Gesu’ Eucaristico, che è esattamente Dio davanti a noi, fare una vita piu’ unita e nutrirci nel debito modo del Suo Corpo e del Suo Sangue, sempre di piu’, perché senza il Suo Cibo, non possiamo avere la forza di perseverare. Quello che ci manca, è la vita unita a Gesu’ Eucarestia e la lettura delle Sue Parole ed uniti alla Preghiera… Gesu ‘ che è Dio, non è lontano da noi, le nostre giornate devono essere piu’ unite alla Sua Presenza, qualsiasi cosa facciamo.

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  5. Un tempo ebbi questa superbia: io entro in chiesa ma ne esco sempre uguale, mio Dio al di sopra di te e prima di te ci sono altri, io non ti amo con tutta la forza e con tutta la mente e con tutto il cuore. Quindi la conseguenza fu che non andai neanche più a Messa per molto tempo. Questo è il gioco del demonio, che è ingannatore e ti fa fa vedere luce dove non c’è oppure ti fa perdere la speranza: “guardati, sei sempre la stessa, non cambierai mai …..”
    Poi ebbi la grazia di abbassarmi e farmi un po’ più umile. Un sacerdote mi disse che chi desidera amare Dio di fatti lo ama già e chi lo cerca lo ha già trovato. Padre Pio diceva che se le persone capissero il sacramento dell’Eucarestia ci vorrebbero i carabinieri per dirimere le folle davanti alle chiese. Recentemente ho letto la vita di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Ebbene questo dottore della Chiesa ha vissuto gran parte della sua fugace esistenza con la tentazione che dopo la morte ci sarebbe stato solo il nulla e che non avrebbe trovato l’Amore per cui in vita si è consumata. Santa Madre Teresa di Calcutta stessa ha vissuto fino alla morte nel buio, senza sentire più la Voce dello Sposo. Eppure in questo “buoio” ben sappiamo cosa ha operato Dio attraverso di lei.
    Loro, questi giganti…figuriamoci noi. È vero io prego, ma spesso diventa un fatto automatico e la testa va altrove, dico ai miei figli: spera in Dio, ma poi di fronte ad una piccola tribolazione mi faccio sopraffare dalla paura, dico: Sia fatta la tua volontà, però se perdo il lavoro vado nel panico, dico: rimetti ai noi i nostri debiti…., ma poi mi accorgo di rimuginare ancora su fatti lontani….., dico: credo alla vita Eterna, poi però di fronte ad un lutto sono disperata.
    Questa sono, piena di miseria, una incredula, oggi un passo avanti e domani quattro indietro, ma la Grazia ce la mette Lui, io ci metto solo un flebile si. D’altronde Egli può trarre figli di Abramo anche dalle pietre.

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  6. Che dire?Ogni tanto lo Spirito ci illumina e la Parola prende vita,come un fiore che sboccia.
    Matteo 13,53-58, a Nazaret non fece miracoli ” a causa della loro incredulità”.
    Se preghiamo pensando che tutto sia possibile a Dio i miracoli avvengono.Come preghiamo?Preghiamo ma nella nostra testa pensiamo “guarda come vanno le cose,perchè per me dovrebbe essere diverso?”,preghiamo e poi guardiamo alle nostre vite secondo la legge degli uomini,crediamo di sapere già cosa è possibile e cosa non lo è

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  7. Ritorno per caso su questo blog e trovo un mio commento di due anni fa.Sono qui perchè da allora ho perso del tutto la fede, anni di preghiere finite nel nulla.L’amara constatazione che, posto che un Dio sicuramente c’è, è qualcosa di lontano ,lassù in alto, motore immoto scevro di potenzialità etc. creazione continua nel quale ci ritroveremo dopo la morte. Qualcuno a cui rendere omaggio, offrire incenso e fiori ,ma con cui non ha senso instaurare un dialogo.Come vivere?Da essere umano, accettando la nostra natura imperfetta che rifugge il dolore e cercando di essere compassionevoli con il prossimo e non arrecare sofferenza .Il mio manifesto?IL testamento di Tito,la canzone di DE Andrè che mette a confronto l’umanità con i comandamenti

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