Lettere a una moglie 2 di Giuseppe Signorin

Grazie a Dio esistono le devozioni popolari, amore mio. Nessun antidoto è più efficace contro la spocchia. Fatima, Medjugorje, Radio Maria, Padre Pio (fra quelle che abbiamo cantato, inclusa l’ultima sul santo di Pietrelcina. Ci metto pure Radio Maria perché sì, Radio Maria è un’istituzione, una bomba nucleare di devozioni popolari). Chi non prende per i fondelli questi fenomeni? Quando mi sentivo più intelligente e quindi non potevo credere in Dio, tanto meno alla versione cattolica, ritenevo più sensata la possibilità di reincarnarsi in un topo canguro (basta topi! Ora c’è Nuvola…) piuttosto che la Madonna apparisse a qualcuno o a un frate meridionale venissero le stimmate. Quelle erano cose per cretini. E quindi per cristiani. Non tutti i cristiani. I più cretini fra i cristiani. I “madonnari”, i devoti. Eppure: «Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà», assicura Gesù nel Vangelo di Matteo. Cosa c’è di meglio allora che accordarsi con un santo? La Mamma, in primis. Soprattutto «nell’ora della nostra morte», la nascita al Cielo: la Mamma, infatti, essendo mamma, non è la più indicata a partorirci nella vita eterna? (Tutti concetti che ho rubato da geni del calibro di Messori, Guitton, de Montfort e poi mixato a modo mio. Quindi un po’ male. Ma tu mi ami lo stesso. Yo). Quando ero un radical chic pieno di spocchia, non prendevo neppure in considerazione l’ipotesi che certe cose potessero essere vere. Le masse in pellegrinaggio a Medjugorje erano semplicemente un fiume di idioti. Ora sono fra quegli idioti che pregano il Rosario, fanno novene, processioni, pellegrinaggi, venerano i santi. Meraviglioso, oltre a essere una ghiottissima chance di umiltà per un superbo come il punk di tuo marito: infatti non ti ridono dietro solo i radical chic atei, anche quelli cristiani. È pieno di radical chic cristiani, lo sono anch’io un giorno sì e uno no. Cristiani pieni di spocchia, che hanno capito tutto loro. Le devozioni aiutano tantissimo a diventare piccoli e combattere la spocchia. Nutrono il cuore. Santini, reliquie, bottigliette di acqua santa, medagliette miracolose. Nulla di più kitsch e nulla di più catartico per uno che c’ha la barba da hipster come tuo marito. Viva le devozioni popolari. Viva padre Pio. Padre Pio è il vero radicale, l’arma più temibile per i radical chic di tutto il pianeta. Che Dio ci faccia proseguire su questa strada, innanzitutto utile a noi due, per liberarci dalla spocchia e dai radical chic che ci portiamo dentro. Ti amo.

 

Se ti è piaciuta la lettera, vuoi aiutare i Mienmiuaif (Mia moglie ed io) e sei interessato al “prequel”: Lettere a una moglie 😎

Di solito siamo piuttosto scarsi a novene, ma quest’anno ci gira di farne una a san Pio da Pietrelcina… Ve la copiamo qui sotto e chi ha voglia, da venerdì 14 settembre a domenica 23, festa del santo, può farla insieme a noi. San Pio era uno di quelli tosti, chiediamogli cose toste!

(Ps: il 23, a conclusione della novena, ci sarà una sorpresa…)

 

NOVENA A SAN PIO

O Dio, vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto.

Primo giorno

O San Pio, per l’ardente amore che hai nutrito per Gesù, per l’instancabile lotta che ti ha visto vincitore sul male, per il disprezzo delle cose del mondo, per avere preferito la povertà alle ricchezze, l’umiliazione alla gloria, il dolore al piacere, concedici di progredire sul cammino della Grazia al solo fine di piacere a Dio. Aiutaci ad amare gli altri come tu hai amato perfino quelli che ti hanno calunniato e perseguitato. Aiutaci a vivere umili, disinteressati, casti, laboriosi e ad osservare i nostri buoni doveri cristiani. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Secondo giorno

O San Pio, per il tenero amore che hai sempre manifestato per la Madonna, aiutaci a rendere sempre più sincera e profonda la nostra devozione per la dolce Madre di Dio, affinché ci venga concessa la sua potente protezione nel corso della nostra vita e soprattutto nell’ora della nostra morte. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Terzo Giorno 

O San Pio, che in vita subisti le continue aggressioni di satana, uscendone sempre vincitore, fa’ che anche noi, con l’aiuto dell’arcangelo Michele e la fiducia del divino aiuto, non ci arrendiamo alle abominevoli tentazioni del demonio, ma la lotta contro il male, ci renda sempre più fortificati e fiduciosi in Dio. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Quarto giorno 

O San Pio, che hai conosciuto la sofferenza della carne, che ti sei adoperato senza posa per aiutare gli altri a sopportare il dolore, fa’ che anche noi, animati dal tuo spirito possiamo affrontare ogni avversità ed impariamo ad imitare le tue eroiche virtù. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Quinto giorno 

O San Pio, che di un amore ineffabile hai amato tutte le anime, che sei stato esempio di apostolato e carità, ottieni che anche noi amiamo il nostro prossimo di un amore santo e generoso e possiamo mostrarci degni figli della S. Chiesa Cattolica. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Sesto giorno 

O San Pio, che con l’esempio, le parole e gli scritti hai dimostrato una particolare predilezione per la bella virtù della purezza, aiuta anche noi, a praticarla e a propagarla con tutte le nostre forze. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Settimo giorno 

O San Pio, che agli afflitti hai concesso conforto e pace, grazie e favori, degnati di consolare anche l’animo nostro addolorato. Tu, che hai sempre avuto tanta compassione per le umane sofferenze e fosti di consolazione per tanti afflitti, consola anche noi e concedici la grazia che domandiamo. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Ottavo giorno 

O San Pio, tu che hai dato protezione ad ammalati, oppressi, calunniati, abbandonati, come lo testimoniano migliaia di pellegrini a San Giovanni Rotondo e nel mondo intero, intercedi anche per noi presso il Signore affinché esaudisca i nostri desideri. Amen.

Pater, Ave, Gloria

Nono giorno 

O San Pio, che sei sempre stato conforto per le miserie umane, degnati di volgere i tuoi occhi verso di noi, che abbiamo tanto bisogno del tuo aiuto. Fa’ scendere su di noi e le nostre famiglie la materna benedizione della Madonna, ottieni tutte le grazie spirituali e temporali di cui abbiamo bisogno, intercedi per noi nel corso della nostra vita e nel momento della nostra morte. Amen.

Pater, Ave, Gloria

 

Continua la nostra avventura radiofonica! Dopo la bellissima esperienza su Radio Maria stiamo per sbarcare sull’emittente del mitico don Roberto Fiscer, Radio Fra Le Note.

Lunedì 17 alle 21 si parte con la prima puntata di “Amare Dio con tutto lo humor”, programma in cui mixeremo un po’ delle attività che già facciamo in vari contesti: canzoni, lettere, Anita Dududu, santi, amici – come il dento-teologo Giovanni Biolo e l’imprevedibile Alejandro Abasolo, che avranno una loro rubrica durante la trasmissione.

Restate sintonizzati!!!

Qualche info utile per ascoltare la diretta:
1) Genova e Liguria canale 810 digitale terrestre
2) App gratuita per smartphone e tablet
3) www.radiofralenote.it
4) pagina FB di Radio Fra Le Note cliccando “Ascolta”

Se il cell usa il sistema ANDROID (per i Samsung/LG/Sony/HTC/Motorola e i vari Tablet):
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.inmystream.fralenote
Se utilizza IOS (per iPhone/iPad):
https://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewSoftware?id=899498064&mt=8

Replica del programma martedì 18 alle 9:30, giovedì 20 alle 15:00 e sabato 22 alle 12:00.

 

Lettere a una moglie 2 di Giuseppe Signorin

Ho sempre più dubbi che le vacanze siano una conquista dell’umanità, amore mio. Organizzarle è stress allo stato puro. Al lavoro, prima di staccare, bisogna risolvere un sacco di problemi in fretta. Se poi le cose non vanno come si vorrebbe – e le cose non vanno mai come si vorrebbe -, frustrazione a palla. I ragazzi, fino ai 60 anni, si devastano in ogni modo. I più grandi cercano di realizzare in quei giorni tutti i loro sogni, perché si vive una volta sola. Finite le ferie, mezzi morti, si riprende e c’è da recuperare il tempo perso. Va beh, sono stato un po’ ottimista, ma più o meno le cose stanno così. L’ha detto anche Papa Francesco che l’essere umano non si è mai riposato tanto come oggi ma non è mai stato così stanco e vuoto. Abbiamo mille possibilità e cerchiamo fughe da ogni parte senza capire che il modo migliore di ricaricarsi è fermarsi un attimo e contemplare, ringraziare, fare pace con la propria storia per ripartire più leggeri e al tempo stesso più pieni. O almeno io ho capito così. In vacanza bisognerebbe stare un attimo fermi e rallentare. Anche ritrovarsi la casa allagata è un ottimo modo di passare le vacanze, comunque. C’è andata bene. Soprattutto se poi ci si ritrova meno soli con qualche topolino di campagna (non i “Cugini”) forse incuriosito dal caos domestico. Già nella prima serie di “Lettere a una moglie”, verso la fine, era apparso un topo, “Topo Secret”. Si trattava però di un episodio molto più onirico, mentre il buon Dio per questa nuova serie ci ha riservato qualcosa di ben più reale. Dei simpaticcissimi topini di campagna che vederseli sfrecciare in casa come minimo fa venire la schizofrenia: non saprei come descrivere altrimenti il nostro cambiamento di voce non appena li abbiamo visti. E anche di velocità. All’improvviso ci siamo trasformati in due voci bianche urlanti che saltavano sulle sedie, sul divano… Ma ogni inconveniente porta i suoi frutti. Il primo è “Nuvola”, la gattina bianca con uno scarabocchio grigio in testa che sto addestrando perché diventi una predatrice letale. Una gatta “gattivissima”, per rubare la battuta alla nostra amica Maria Rachele. Il secondo frutto non so ancora come si chiami, ma fra qualche settimana arriva: un’altra gattina, perché a mali estremi, estremi rimedi. E i topini di campagna per quel che mi riguarda sono mali estremi. Altro che i Cugini. Quindi due gatti, amore mio. Anzi, due gatte: su internet dicono che le femmine, per proteggere la prole, tendono a essere più combattive e aggressive soprattutto verso gli estranei. Non avevo dubbi. Lo so, c’è un’overdose di animali domestici, in giro, ma in questo caso Nuvola e chi verrà a farle compagnia sono qualcosa di più: due piccole bodyguard. Già con Nuvola, per quanto sia ancora minuscola, mi sento più sicuro. Dal tuo gattaro preferito per oggi è tutto. Passo e chiudo. Che Dio benedica i nostri animali da guardia presenti e futuri. Ti amo.

Se ti è piaciuta la lettera, vuoi aiutare i Mienmiuaif (Mia moglie ed io) e sei interessato al “prequel”: Lettere a una moglie 😎

Questo libro mi ha davvero cambiato la vita. È stato il libro che ha trasformato il mio sguardo su me stessa, su mio marito, sulla mia storia, sulle donne in generale.

Usa queste parole Costanza Miriano nella prefazione a “Il mistero della donna” di Jo Croissant, il primo libro di un autore straniero nella collana UOMOVIVO, finalmente riproposto in Italia in una nuova traduzione a opera di Giovanni Marcotullio dopo essere stato pubblicato negli anni 90 da Ancora.

“Il mistero della donna” uscirà ufficialmente l’8 settembre – poteva esserci data migliore? – ma è già prenotabile su Amazon.

Siamo così contenti!!! È un libro per noi importantissimo, Anita ne parlerà nei suoi video sul canale YouTube Anita Dududu e nel programma che condurremo su Radio fra le Note di don Roberto Fiscer. Lo porteremo in giro durante i nostri concerti. È un libro che riteniamo fondamentale per comprendere il ruolo della donna e la sua grandezza in un’epoca difficile come quella attuale. La donna è decisiva, oggi più che mai.

La donna è per natura assetata d’amore. Ha delle idee meravigliose sul matrimonio, sulle relazioni tra gli esseri, ed è completamente destabilizzata quando la realtà non corrisponde a quanto aveva immaginato. Ecco perché deve scoprire le sorgenti che Dio ha messo in lei. (Jo Croissant)

Ps: grazie infinite Costanza per averci proposto questo libro, grazie infinite Giovanni per l’ineccepibile traduzione, grazie infinite Emiliano per l’aiuto in fase di correzione!!!

Giuseppe + Anita = Mienmiuaif (Mia moglie ed io)

La nostra nuova canzone, “Cristo o niente”, a questo link 

Cristo Amore
Cristo Amore
Cerco il Tuo silenzio
Ma trovo il mio rumore
Cristo Amore

Cristo Vero
Cristo Vero
Cerco la Tua luce
Ma trovo il mio nero
Cristo Vero

Nel Tuo respiro voglio stare eternamente
Cristo o niente
Cristo o niente
Cristo o niente

Cristo Vita
Cristo Vita
Cerco la Tua Croce
Ma trovo le mie dita
Cristo Vita

Nel Tuo respiro voglio stare eternamente
Cristo o niente
Nel Tuo respiro voglio stare eternamente
Cristo o niente
Cristo o niente
Cristo o niente

Cristo Amore
Cristo Amore
Cristo Amore

 

Lettere a una moglie 2 di Giuseppe Signorin

Era da un po’ che dovevamo fare ordine, amore mio. Per mesi ti ho vista studiare metodi infallibili provenienti dal Giappone, firmati Marie Kondo. Per me, un incubo. Ansia a dosi industriali. Sembrava ci volesse una laurea in ingegneria aerospaziale per mettere a posto l’armadio. Poi è accaduto l’inspiegabile e si è risolto tutto. Mentre stavamo tornando, carichi di gioia, da Medjugorje, hai ricevuto una telefonata: la nostra casa era allagata. Un tubo ha pensato bene di scoppiare e inondare ogni centimetro di pavimento. Pochi minuti prima, anche il frate che ci aveva accompagnati in pellegrinaggio aveva ricevuto una telefonata: il tetto della sua chiesa aveva preso fuoco. A un’ora da Vicenza, il pullman su cui stavamo viaggiando ha iniziato a fare rumori strani e nel giro di poco si è fermato in autostrada. Differenziale andato. Panico. Subito il punk di tuo marito stava per rimanerci male, poi l’accumularsi degli eventi lo ha quasi messo di buon umore. Forse perché intuiva che la casa allagata ci avrebbe costretti a un reset più sbrigativo dei metodi nipponici di Marie Kondo. I metodi biblici sono sempre i migliori. Pensiamo al Diluvio. O all’Esodo. La casa allagata ci ha permesso di disfarci in un attimo di un bel po’ di roba accumulata per terra nelle varie stanze che da tempo non avevamo il coraggio di gettare. Senza tutto quel fardello, le nostre menti hanno cominciato a ragionare (speriamo) meglio. E – miracolo – all’unisono. Parlando della band dal nome incomprensibile in cui ti obbligo a cantare, è venuto fuori che da mesi entrambi pensavamo a un nome in italiano… Per me, un’eresia… Che però mi frullava in testa da molto, come una vocina che non riuscivo a far tacere… Sarà che la spiegazione del nome di solito occupa metà concerto, e poi comunque non si capisce… Boh, però è nata in noi l’esigenza, dopo l’allagamento, di aggiungere al nome interplanetario “Mienmiuaif”, al momento solo a mo’ di sottotitolo (o di pay off, mi ha suggerito l’amico Mirko che sa l’inglese come te), il nome italiano “Mia moglie ed io”, con quel «ed io» che suona tanto come «e Dio». Perché senza Dio un matrimonio, se si inonda la casa, ma anche per meno, va a fondo. Insomma, se prima il nostro nome era quasi impossibile da pronunciare, ricordare, digitare su Google, ora è ancora più complicato perché è un nome doppio: “Mienmiuaif – Mia moglie ed io”, col trattino, o “Mienmiuaif (Mia moglie ed io)” fra parentesi. A piacere. Un grandissimo caos. Però almeno le persone non avranno più scuse per non promuovere il duo con l’anello in Italia e non solo su Marte, dove “Mienmiuaif” si comprende benissimo e non sarebbe servito nulla di tutto questo. Ma si sa, gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere. E noi mariti per voi donne dobbiamo morire ogni giorno a noi stessi. Compresi i nomi geniali che ci vengono in mente. Che Dio continui a sopportarci. Ti amo.

 

Se ti è piaciuta la lettera, vuoi aiutare i Mienmiuaif (Mia moglie ed io) e sei interessato al “prequel”: Lettere a una moglie 😎