di Giuseppe Signorin
Più ancora di una poesia,
in cui davvero, con poche parole,
può capitare di tutto, addirittura niente,
niente di niente, più ancora
di una poesia, padre Pio era pieno di
effetti speciali. Padre Pio aveva le mani bucate.
Padre Pio, come lo spieghi padre Pio?
Padre Pio aveva le mani bucate
e una luce come il sangue di Cristo.
Puoi spiegare padre Pio in un video tutorial?
Ho letto cinque o sei libri, ultimamente,
su padre Pio, e l’ho capito? Padre Pio era pieno di
effetti speciali.
EFFETTI SPECIALI (PADRE PIO)
Questa è la “poesia” che abbiamo pubblicato oggi su dirTy.
Non conoscete dirTy? Ve lo presentiamo su questo blog nel giorno della Vestizione di san Pio da Pietrelcina, avvenuta il 22 gennaio del 1903.
Che c’entra padre Pio con un progetto di poesia contemporanea, pure un po’ strano, con un nome che significa sporco?
Aperta parentesi: questa la bio del profilo Instagram @volevo_dirty: “Dirty” è un disco dei Sonic Youth, significa «sporco» e suona un po’ come «dirti», «dire a te» – poesie liriche/punk/religiose/post-poesie/blablabla – chiusa parentesi.
Padre Pio c’entra sempre: padre Pio era ovunque anche in vita, figuriamoci oggi. E poi lui con lo sporco c’ha avuto a che fare: le mani sporche di sangue, i combattimenti notturni col Nemico. Era un francescano: la polvere, la povertà, il dolore… Viveva nelle difficoltà e le trasformava, con la grazia di Dio.
Dietro a dirTy ci siamo principalmente io, l’amico scrittore italiano Emanuele Fant e l’amico scrittore internazionale Johnny Soughts, e questo è il nostro “manifesto”:
dirTy perché la nostra ricerca è partita dalla spazzatura. Johnny era marcio (Rotten), i Sonic Youth amavano sporcare (“Dirty” è il loro disco a cui abbiamo rubato il nome e in italiano suona come «dirti», «dire a te»). Il punk, in generale, è per sua stessa ammissione rifiuto.
dirTy perché una volta ammiravamo lo sporco, ora è il nostro laboratorio. Da quando abbiamo capito che il Crocifisso (la «T») sublima la nostra giusta intuizione (e risolve la scocciatura dell’autodistruzione).
dirTy perché la nostra fede abbraccia la cancrena, fissa le piaghe, non spreca nessun dolore. Ma è vittima di uno scambio di persona: è una zolletta succhiata nell’estetica stucchevole e scontata che le si vuole attribuire.
dirTy perché, come diceva un ottimo scrittore, non esiste poesia che non sia religione.
dirTy perché in questo tempo igienizzato prima del segno della croce ci passiamo l’Amuchina. E noi facciamo memoria che c’è un tipo di contagio che può essere un valore.
dirTy perché un libro di poesia contemporanea con questi presupposti su Instagram stride al punto giusto.
Se cliccate qui trovate un’intervista uscita su Aleteia in cui spieghiamo meglio.
Qui sotto invece qualche altro esempio:
Ora conoscete dirTy. 😉