Niente è più attuale di una cosa eterna #11 – Giuseppe Signorin
Si avvicina il Natale e in fondo al tunnel di black friday, idee regalo, promozioni, stress, polemiche, freddo e tante altre cose belle, dovremmo cercare almeno di intravedere la Luce del protagonista di questo avvenimento, che si ripete ogni anno ma che non basta una vita per poterlo capire fino in fondo: Dio che si fa bambino. Dio che entra nella storia. In punta di piedi. Nascosto. Fragile. Ma con una mamma e un papà. La prima immagine di Dio nella storia, infatti, è in mezzo a Maria e Giuseppe, i suoi genitori. La prima immagine di Dio nella storia è trinitaria. L’incarnazione avviene nella relazione: Gesù Bambino con la mamma e il papà. Non c’è Dio senza Tre. La Sacra Famiglia è l’icona di questo Dio meraviglioso e trinitario, una sola sostanza per tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. La Trinità. Amore allo stato puro. Amore indivisibile.
La Sacra Famiglia, e le famiglie che nel diluvio contemporaneo cercano di stare a galla come tante piccole arche di Noè (a cui abbiamo dedicato la canzone Arca di Noè), rappresentano oggi la Trinità in missione. Diceva san Giovanni Paolo II, in un’omelia del 1988 indirizzata ai neocatecumenali: “La notte di Natale è questa notte in cui la realtà del Dio-comunione, unità della divinità, unità assoluta, unità della comunione viene avvicinato alla nostra mente umana, ai nostri occhi, alla nostra storia e diventa visibile. […]. Attraverso questa povera realtà della nascita del Signore, del presepe, della notte di Betlemme, di Maria e di Giuseppe si rivela il grande mistero della Trinità in missione. […]. Ogni famiglia umana, ogni famiglia cristiana, si trova in missione”.
Ogni famiglia è in missione ed è trinitaria. Anche una famiglia che non ha il dono dei figli: ci sono i due sposi e poi c’è il loro amore, che è distinto da loro, è una cosa a sé, in grado però di unirli. I figli sono l’amore incarnato, ma quell’amore, quando ha il suo centro e la sua fonte in Dio, sussiste ugualmente, figli o non figli. Ho letto qualcosa a riguardo in un bellissimo libro, Tre per sposarsi, di Fulton Sheen, arcivescovo, scrittore e predicatore televisivo americano che sarà presto beato (il 21 dicembre di quest’anno è prevista la cerimonia). Dell’archbishop Sheen, restando in tema, aggiungo un altro paio di perle: “Tre elementi occorrono a produrre l’amore nei cuori: l’Amante, l’Amato e l’Amore”. “Che le nazioni, i cuori e i focolari sappiano che l’amore non tanto consiste nel dono di se stessi ad altri, quanto nel dono che entrambi gli amanti fanno di sé a quella Passione scevra di passioni che è Dio”.
L’archbishop Sheen il cui cognome, secondo Google Traduttore, significa “lucentezza” e può davvero aiutarci – pregandolo, leggendolo – a superare indenni l’overdose di black friday, idee regalo, promozioni, stress, polemiche, freddo e tante altre cose belle che rischiano di oscurare completamente la Luce trinitaria verso cui dobbiamo tendere in queste settimane di avvicinamento al Natale.