Che confusione, sarà perché ti amo

“Yeah. Anti-metodo per sedurre la propria femmina dopo averla sposata” di Giuseppe Signorin

“If you are not confused, you are not paying attention”. Per sedurre la propria femmina dopo averla sposata non è necessario sapere l’esatto significato di questa frase di Tom Peters, guru del marketing americano. È sufficiente rendersi conto dell’importanza del concetto di “confusione” nel rapporto di coppia.

Se, nonostante tu sia un marito, hai preservato funzionanti un paio di neuroni, avrai evinto questa regoletta d’oro anche dai testi precedenti. Le mogli ci confondono in maniera naturale, basta seguire i loro ragionamenti (non farlo spesso, però: accontentati di seguirla una volta su dieci, le altre interrompila con un “sei bellissima”). Noi tenderemmo a ragionamenti più semplici e lineari, nella media, ragionamenti che portano a soluzioni, ma dobbiamo sforzarci di essere anche un po’ misteriosi. A piccole dosi. Non sempre. Sarebbe snervante.

L’amore va al di là del senso e alcune emozioni (parolina magica da usare con cautela) non si possono trasmettere in maniera precisa a parole. Impara a trasmetterle in maniera imprecisa. Confondi tua moglie con frasi non del tutto sconclusionate (se no perdi credibilità), ma al limite del comprensibile. Con qualche passaggio oscuro. È molto importante permetterle almeno sporadicamente esperienze di questo tipo, che tanto brama.

“Che confusione, sarà perché ti amo, è un’emozione che cresce piano piano”, cantano i Ricchi e Poveri con esattezza chirurgica: le donne identificano infatti l’amore con la confusione, come volevasi dimostrare.

“Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente”. Prendi questa citazione dell’Apostolo: è un tipico esempio di cosa che c’entra e non c’entra col contesto, ma che con qualche acrobazia possiamo far passare come la necessità tutta evangelica di non mascherare quest’imperfezione di fondo dell’esistenza umana e mostrarla invece in maniera evidente e caritatevole alla propria moglie.

Cioè tu devi confonderla non solo per sedurla, ma come segno di questa mancanza originaria che ci riguarda tutti e che ci fa desiderare ancora di più l’incontro con Dio.

Immaginala durante un colloquio mistico: “Io proprio non lo capisco, Signore…”.

In quanto marito hai un ruolo chiave nella sua santificazione.

Amarla vuol dire anche farle sperimentare il mistero.

Confondila, si innamorerà sempre più di te.

Yeah.

 

 

Se ritenete che l’attività di cotanto seduttore vada sostenuta, acquistate il capolavoro epistolare “Lettere a una moglie. Ovvero la genesi del duo con l’anello noto in tutto il mondo come Mienmiuaif”, ottimo anche per far volume in libreria o come regalo per chi non vi sta troppo simpatico. Lo trovate qui o qui.

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